Il laboratorio Sguardi sui Generis nasce all'Università di Torino nel 2010 con l'intento di costituire uno spazio di discussione e crescita sulle questioni di genere. Un contenitore aperto, dunque, che si pone il duplice obiettivo di approfondire la formazione teorica e di favorire, al contempo, l'affermazione di una soggettività collettiva capace di confrontarsi e intervenire sulle problematiche di genere più attuali.

mercoledì 3 ottobre 2012

Obiezione respinta: noi donne ci mettiamo in rete!

Vi riportiamo il nostro resoconto sul workshop "Save194" tenutosi durante l'edizione appena conclusa del Feminist Blog Camp, uno tra i tanti momenti di discussione e condivisione a cui abbiamo partecipato. Il percorso di "Obiezione Respinta" nasce durante il primo FBC, e anche da questa esperienza siamo partit* per sviluppare il workshop.

Il workshop si è tenuto venerdì 28/09 in orario serale, nonostante la stanchezza accumulata nella giornata è stato molto partecipato: erano presenti circa 40 donne,  per la maggior parte molto giovani.
L'introduzione è stata fatta dalle venete del collettivo femminista e lesbico VengoPrima, che hanno spiegato le specificità del loro territorio; in seguito al loro intervento abbiamo condiviso le varie esperienze locali, in particolare per quel che riguarda il Piemonte (per il quale abbiamo dato il nostro contributo), l'Emilia e  la città di Napoli, dove i medici obiettori sono il 99%.
Inoltre il collettivo le Stregatte di Livorno ha illustrato la situazione cittadina ed esposto il loro progetto relativo all'apertura di una consultoria autogestita proprio all'interno degli spazi dell'Ex Caserma Occupata.
Questa prima parte è stata molto utile per condividere l'idea che l'attacco alla 194 sia una volontà politica di attacco all'autodeterminazione delle donne ben più ampia di quella dei singoli governatori regionali, ed è stata interessante anche perchè ha permesso di sfatare qualche credenza.
Ad esempio, per quel che riguarda Bologna, benché i medici obiettori siano 'solo' il 50%, l'accesso all'IVG ha comunque tempi inadeguati (così come nelle altre regioni): le liste d'attesa sono lunghissime perchè che le donne delle zone limitrofe si recano tutte a Bologna proprio perché sanno che lì l'IVG viene praticata.



Si è parlato di un forte ritorno all'aborto clandestino, che varia sia da zona a zona che in base alla cittadinanza italiana o meno della donna che decide di praticare IVG.
E' stata anche sollevata una questione relativa al welfare ed al reddito, in merito al costo spropositato della pillola del giorno dopo e di altri farmaci; la pillola dei 5 giorni dopo, per esempio, si può reperire più facilmente via internet da un sito inglese piuttosto che in Italia ma il costo dell'operazione è di oltre 70euro, quindi inaccessibile per molte.
Strategie per il futuro:
Molti collettivi si stanno muovendo nella direzione di potenziare (o iniziare) a fare le assemblee di consultorio; la legge che le istituisce è stata variata da poco ed ora la norma prevede che 'chiunque' possa fare assemblea dentro al consultorio. Una deriva pericolosa, dunque, per l'ingresso di gruppi quali il Movimento Per la Vita, motivo per cui si attenderà ancora un po’ per valutare come reintrodurre questa buona pratica.
Inoltre verrà maggiomente valorizzata l'iniziativa nata dallo scorso FBC: ci riferiamo ad Obiezionerespinta, rete nazionale di monitoraggio su quel che accade nei vari territori in merito all'obiezione di coscienza e di accesso all'IVG, anche e soprattutto alla luce dell’ingresso dei volontari dei movimenti per la vita all'interno dei consultori pubblici.
Il problema dell’obiezione è emerso da più parti come centrale per contrastare tanto la presenza attuale del fenomeno quanto le inaccettabili proposte di estenderla, ad esempio, anche ai farmacisti.
Ci siamo salutate con la volontà forte di condividere delle scadenze a livello nazionale per dare maggior forza ai percorsi di tutte e di trovare strategie comunicative più efficaci (produzione di video ecc..) che chiariscano adeguatamente la gravità della situazione in cui versa la tutela del diritto di scegliere consapevolmente se divenire madri o meno.
I casi di violenza ed attacco a danno della libera scelta delle donne si susseguono quotidianamente (proprio oggi abbiamo letto dell’episodio, gravissimo, avvenuto a Napoli, dove una donna che doveva abortire è stata aggredita ed insultata dall’anestesista) e ci convincono una volta di più della necessità di dover agire subito e tutte assieme.

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