Il laboratorio Sguardi sui Generis nasce all'Università di Torino nel 2010 con l'intento di costituire uno spazio di discussione e crescita sulle questioni di genere. Un contenitore aperto, dunque, che si pone il duplice obiettivo di approfondire la formazione teorica e di favorire, al contempo, l'affermazione di una soggettività collettiva capace di confrontarsi e intervenire sulle problematiche di genere più attuali.

lunedì 8 ottobre 2012

Convegno 'Le ambiguità del lavoro'


Segnaliamo il convegno dal titolo 'Le ambiguità del lavoro' promosso dall'Archivio delle Donne in Piemonte che si terrà il prossimo 12 ottobre al caffè Basaglia di Torino.
All'interno della terza sessione interverremo anche noi del Laboratorio Sguardi Sui Generis; di seguito la presentazione dell'evento:

Il convegno torinese è il secondo incontro che l’Archivio delle donne in Piemonte promuove sulla questione del lavoro. Il primo incontro, Dialoghi sul lavoro. Pensiero e pratiche di donne negli ultimi quarant’anni, si è tenuto a Milano il 16 marzo 2012. In quell’occasione l’Archivio ha pensato di proporre i dialoghi sul lavoro, con realtà femministe di Torino e di Milano, quale pratica di narrazione, coerente al progetto di messa in relazione di documenti e di esperienze, dentro e fuori l’archivio. Poiché è nella dimensione intersoggettiva che si crea l’agio di attuare narrazioni significative (dal soggettivo al collettivo) che assumano valenza politica - come i femminismi, le generazioni, i conflitti di classe, il dissenso, il lavoro, la democrazia che vorremmo, gli scenari possibili di ecologia sociale e mentale - l’Archivio ha voluto attivare dialoghi tra età ed esperienze diverse, nel contesto e nel perimetro dato dei femminismi e del lavoro delle donne, nei termini di narrazioni, memoria, pratiche fra percorsi aperti, scenari di senso e questioni politiche.
Poiché nell’ambito della storia delle donne, la questione del lavoro ha espresso una forte centralità nel complesso intreccio che chiama in causa la costruzione di soggettività, il riconoscimento di professionalità come strumento di rafforzamento identitario e l’ampliarsi di discorsi su temi ampi e complessi all’incrocio tra produzione e riproduzione. Poiché sono emerse sollecitazioni e riflessioni critiche sul pensiero e le pratiche che hanno individuato nella dimensione del lavoro tanto uno spazio di libertà quanto un luogo del conflitto, tra dimensione sindacale, dibattito sui diritti e rifiuto del lavoro stesso, l’Archivio pensa di proseguire il confronto sulle trasformazioni del mondo del lavoro dal secondo dopoguerra a oggi, periodo in cui i modi di intendere il lavoro sono cambiati in modo significativo per le donne. Infatti, nonostante una forte tradizione che ha valorizzato il lavoro come strumento di emancipazione, garanzia di vita autonoma, costruzione di un sé indipendente, sono numerose le contraddizioni che caratterizzano il modo in cui le donne sono state e stanno nel  lavoro.
Per questo motivo crediamo che riflettere sulle ambiguità del lavoro possa rispondere all’esigenza di mettere in luce alcune contraddizioni che emergono dalle analisi che facciamo in termini storici e politici, problematizzandole, più che confermando grandi narrazioni sul lavoro, con l’ambizione che siano illuminanti e dirimenti per la ricerca e anche per il nostro agire politico.
La giornata sarà suddivisa in tre sessioni di lavoro, in interazione dinamica fra loro per temi e soggetti.
La prima sessione prevede la messa in chiaro e la condivisione di strumenti interpretativi e di comprensione della complessità e articolazione di temi irrinunciabili per delineare un quadro problematico: la storia del lavoro e delle migrazioni, le trasformazioni più recenti del lavoro e il modo in cui vengono interpretate, le ambiguità e i margini tra produzione e riproduzione sociale, le costruzioni del femminile intorno al lavoro, l’internazionalizzazione del lavoro di cura, i legami parentali, la genitorialità, la famiglia. La messa in comune di studi e saperi provenienti dagli ambiti storici, sociologici, antropologici, consentirà di delineare gli scenari di senso da cui muovere il discorso. 
La seconda sessione si snoda in un percorso di narrazioni e rappresentazioni del lavoro, nella narrativa e nel cinema di finzione e documentaristico, per mettere a tema i cambiamenti, soggettivi e collettivi, nell’immaginario e nella memoria, delle dinamiche e delle forme del lavoro, in particolare nella società italiana degli ultimi decenni. La riflessione sullo scarto tra esperienza e modi della narrazione, auto-biografica, documentaria, creativa; la lettura degli approcci e dei linguaggi con cui vengono rappresentati i discorsi del mondo del lavoro, e la relazione con il denaro nel sistema economico pervasivo in cui viviamo, vogliono individuare immagini e parole capaci di essere strumenti di critica e di interpretazione della realtà, agenti discorso politico dissenziente. 
La terza sessione è dedicata alle esperienze, dunque al vissuto e alle pratiche delle donne in relazione al lavoro. La forma che ci sembra più adeguata per dare spazio a questo approccio è di nuovo quella del dialogo. In questo modo ci piacerebbe riprendere la formula e la pratica dell’esperienza milanese, proponendo alle donne che sono intervenute in quella occasione - appartenenti a Almaterra, Casa delle donne di Torino, Cicip&Ciciap, Fondazione Badaracco, Gruppo Lavoro della Libreria delle donne di Milano, Laboratorio Sguardi sui Generis, Libera Università delle donne - di rivedersi e mettersi ancora in gioco. Il momento di “restituzione” dei dialoghi milanesi sarà occasione per intrecciarli e proseguirli con ulteriori apporti, da altri ambiti dei femminismi italiani.


Nessun commento:

Posta un commento