Il laboratorio Sguardi sui Generis nasce all'Università di Torino nel 2010 con l'intento di costituire uno spazio di discussione e crescita sulle questioni di genere. Un contenitore aperto, dunque, che si pone il duplice obiettivo di approfondire la formazione teorica e di favorire, al contempo, l'affermazione di una soggettività collettiva capace di confrontarsi e intervenire sulle problematiche di genere più attuali.

martedì 21 giugno 2011

Riflessioni sull'isteria 'Si Tav' nel caldo della lotta alla Maddalena

Non ci vuole un genio per notare l'esplosione dell'isteria “si tav” che nell'ultima settimana sembra raggiungere il parossismo. Oggi i quotidiani ci informano di un'imminente campagna porta a porta finanziata dalla Regione per convincere gli abitanti della Valsusa della bontà dell'alta velocità. In arrivo anche uno spot televisivo che, con buona probabilità, sarà confezionato e presentato come pubblicità progresso.


Si spera, così, di confondere le idee ai determinati abitanti della Val di Susa o forse si immagina di farne traballare le convinzioni. Ma con quale arroganza si può pretendere di capovolgere come un calzino la coscienza di una valle intera sbandierando stupidi slogan sul progresso e lo sviluppo. Qui non si parla di opinionuncole su fatti piuttosto irrilevanti in cui si tenta di convincersi a vicenda. “Oh! Quel film è il migliore della storia!”. “Non diciamo fesserie, una vera sciocchezza!”... e via discorrendo tutta la notte per stabilire se la pellicola X sia un autentico capolavoro una boiata colossale. Non si tratta nemmeno di visioni generiche del mondo, di quelle che sguazzando nei luoghi comuni e per amore di convivialità ci si scambia di fronte a un buon bicchiere di vino, discettando sino a che teoremi sbilenchi non se ne vanno su gambe rese altrettanto sghembe dal tasso alcolico nel sangue.
Si tratta, al contrario, delle vite, dei bisogni, delle possibilità, del futuro, dello spazio, della salute e della dignità di persone in carne ed ossa. Persone che abitano la Val di Susa, ma anche persone che forse quella valle non la vedranno mai, ma che – da tempo – hanno capito che lassù si gioca una partita sul senso stesso dello stare al mondo, ovvero si decide cosa sia possibile e desiderabile farne del mondo stesso. Il no alla Tav non è soltanto il rifiuto di un'opera devastante e inutile, ma è anche un “si”. Un vigoroso e convinto “si” alla possibilità di decidere insieme cosa fare del mondo che abbiamo in comune. É un “si” alla possibilità che uomini e donne non subiscano decisioni prese sulle loro teste per interessi parziali e criminali, ma decidano loro stessi/e che fare delle proprie vite. É la convinzione che l'esperienza di chi vive le cose, conosce attraverso il corpo e l'azione, costituisca un sapere ben più legittimo delle tabelle di un funzionario che, nella migliore delle ipotesi, è ottuso e cieco e, nella peggiore, agisce in cattiva fede. É il rifiuto della presunzione di chi ritiene sempre di poter insegnare qualcosa. É un “si” che assomiglia a quello che ha deciso che l'acqua appartiene a tutti. É un “si” che dice che la Val di Susa è di tutti, tranne che di coloro che vogliono devastarla, depauperarla e desertificarla per gli interessi di pochi.
Dire no alla tav, non significa avere un'opinione sulla tav. Significa conoscere una verità che, pertanto, non è contrattabile. Gli abitanti della valle non si limitano a pensare che la tav sia inutile e dannosa, ma – ben più nitidamente – lo sanno. Per convincerli del contrario bisognerebbe riuscire a ingannarli e ritenere di poterlo fare con facilità significa giudicarli sciocchi. Questa presunzione è intollerabile. É la presunzione di coloro che pretendono di dirti qualcosa del tipo: “tu pensi che sia meglio così, ma – in realtà – non puoi saperlo, lascia che sia io a dirti cosa è bene per te!”. É lo schema di ogni fregatura che sta in piedi non grazie a una logica, ma soltanto con il ricorso alla forza, all'imposizione. Se infatti vi si risponde con un sincero e convinto: “no grazie, so ben che farne delle mie ossa”, ci si troverà presto di fronte qualcuno che cercherà di spezzarle! Bizzarra reazione di quanti spendono tante parole per celebrare le proprie convinzioni democratiche e che mai e poi mai possono tollerare un sano e convinto: NO TAV!!

Laboratorio Sguardi sui Generis

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