Il laboratorio Sguardi sui Generis nasce all'Università di Torino nel 2010 con l'intento di costituire uno spazio di discussione e crescita sulle questioni di genere. Un contenitore aperto, dunque, che si pone il duplice obiettivo di approfondire la formazione teorica e di favorire, al contempo, l'affermazione di una soggettività collettiva capace di confrontarsi e intervenire sulle problematiche di genere più attuali.

sabato 27 novembre 2010

CONTRO CATERINA FERRERO E LA SUA DELIBERA. REPORT DELLA CONTESTAZIONE.

Ieri, 25 novembre 2010, cogliendo l’occasione della presenza dell’assessore Caterina Ferrero
presso il Rettorato dell’Università degli Studi di Torino, siamo andate/i a porgerle il nostro più
sentito dissenso. L’assessore, autrice della Delibera che introduce gli integralisti cattolici dentro i
consultori pubblici, non poteva presenziare in Rettorato senza che ci muovessimo per urlare forte
e chiaro per le vie della città il nostro netto rifiuto a politiche che con violenza si vogliono imporre
sulla nostra libertà di autodeterminazione.

In meno di venti ore dalla notizia della presenza di Ferrero, ci siamo organizzate/i, creando un
corteo visibile, rumoroso e consapevole. Partite/i da Palazzo Nuovo abbiamo percorso via Po
dirigendoci verso il Rettorato, il quale, inutile a dirsi, è stato blindato nel giro di pochi minuti.
Questo a riprova di un potere che nulla ha a che fare con noi, un potere che vuole imporsi ogni
giorno di più sulle nostre teste, sui nostri corpi, sulle nostre vite. Ma lo abbiamo gridato ieri, e lo
grideremo sempre, SUI NOSTRI CORPI DECIDIAMO NOI.

Ieri era la giornata internazionale dedicata alla denuncia della violenza sulle donne. E noi abbiamo
denunciato chiaramente la violenza provocata da una delibera che, tutt'altro che semplice corollario
alla legge 194, rappresenta invece un vero e proprio atto di violenza. È stata di fondamentale
importanza la nostra contestazione, perché la condizione primaria e irrinunciabile per combattere la
violenza sulle donne è di difenderne la libertà e l’autodeterminazione.

Il corteo, trovandosi le porte chiuse, ha continuato a gridare con fermezza le proprie posizioni
distribuendosi su tutte le entrate. E come se ce ne fosse ancora bisogno, la violenza di questo
sistema e di questa gente codarda, si è espressa ancora una volta attraverso quei manganelli che,
rivestiti di falsi valori profumati alla sicurezza, possono sempre permettersi di abbattersi sulle/
sui manifestanti. Buffo e grottesco nella sua ormai normalità: anche su donne in protesta il giorno
dedicato alla denuncia contro la violenza su di esse.

Abbiamo creato un momento di attenzione pubblica ad una questione che cercando di far passare in
sordina, ma l’introduzione dei volontari per la vita nei consultori non può essere lasciata passare.
È necessario opporre una forte resistenza, e questa deve essere comunicata e condivisa con quanta
più gente possibile. Tutto ciò è quello che stiamo portando avanti.
Questo è solo l’inizio di una lotta che vuole portare contro-informazione, consapevole opposizione
e mobilitazione.

CONTRO UNA DELIBERA VOLGARE, CONTRO LA SUA AUTRICE CODARDA,
CONTRO UN SISTEMA VIOLENTO.

MOBILITIAMOCI COME ORA SEMPRE.

LIBERTÀ DI AUTODETERMINAZIONE.

Assemblea per l’Autodetermin-Azione.
Torino, 26/11/10

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